Pubblicato il: 08/11/2024

L’INPS ha avanzato una proposta per modificare il congedo parentale, rendendolo indennizzato all’80% della retribuzione e usufruibile solo dai padri.
L’obiettivo di questa iniziativa è migliorare le condizioni di lavoro per le donne e agevolarne il rientro post-maternità. La proposta è stata discussa durante un'audizione alla Camera sul disegno della Legge di Bilancio 2025.
L’obiettivo della proposta dell’INPS: contrastare la “child penalty”
Durante l’audizione davanti alle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, il presidente dell’INPS, Gabriele Fava, ha evidenziato un punto cruciale: le modifiche temporanee introdotte dalla Legge di Bilancio 2024, che avevano innalzato l’indennità del congedo parentale al 60%, hanno portato a un aumento delle richieste sia da parte delle madri che dei padri.
Fava ha affermato che una misura, la quale riservi l’uso dell’indennità all’80% esclusivamente ai padri, potrebbe contribuire a contrastare la “child penalty”, ossia lo svantaggio che le donne subiscono nel mercato del lavoro a causa della maternità. Nel XXIII Rapporto pubblicato dall’INPS a settembre, del resto, è stato evidenziato come questa penalizzazione influisca sulla carriera e sullo sviluppo economico delle donne.
Un impatto positivo per le donne
La proposta dell’INPS punta a evitare che un’assenza prolungata dal lavoro possa compromettere la posizione professionale delle madri. Fava ha sottolineato che l’assegnazione del congedo ai padri favorirebbe un rientro più rapido delle donne nel mondo del lavoro, evitando conseguenze negative sul loro sviluppo professionale ed economico.
Il presidente dell’INPS ha dichiarato: “Sarebbe auspicabile prevedere anche l’esclusività nell’utilizzo dello stesso da parte del padre, al fine di non lasciare le donne troppo lontane dal mercato del lavoro favorendone un loro rientro senza pregiudicarne lo sviluppo professionale ed economico.
Come cambierà il congedo parentale dal 2025
Nel 2025, la Legge di Bilancio introduce importanti modifiche al congedo parentale, tra cui l’estensione a 3 mesi del periodo retribuito all’80%. Attualmente, il congedo parentale è indennizzato al 60% della retribuzione. Il nuovo piano prevede quindi un incremento significativo, valido per i genitori che terminano il congedo di maternità o paternità a partire dal 1° gennaio 2025.
L’accesso al congedo potenziato è soggetto a determinati criteri:
  • il congedo può essere richiesto sia dal padre sia dalla madre, ma i genitori devono alternarsi nell’utilizzo;
  • il congedo è usufruibile entro i primi 6 anni di vita del bambino o della bambina;
  • il terzo mese di congedo indennizzato all’80% è disponibile per chi completa il congedo obbligatorio a partire dal 1° gennaio 2025.

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