Pubblicato il: 15/09/2024

Nel sistema giuridico italiano, non esiste una legge specifica che regoli l’affidamento degli animali domestici in caso di separazione o divorzio tra coniugi o conviventi. Tuttavia, la giurisprudenza suggerisce che le questioni legate all’affidamento di cani, gatti o altri animali da compagnia vengano trattate separatamente rispetto agli accordi di separazione. L'ideale sarebbe includere queste disposizioni in un accordo a parte, che si configurerebbe come un contratto vero e proprio.

Nonostante ciò, non vi è alcun divieto legale, per le coppie, di inserire le condizioni relative agli animali domestici all'interno dell’accordo di separazione. Infatti, non c’è alcuna norma che si opponga a questa pratica. Per comprendere meglio le modalità con cui viene gestito l'affidamento degli animali, è utile distinguere tra due situazioni: la separazione consensuale e quella giudiziale.

Nel caso di una separazione consensuale, se i coniugi raggiungono un accordo volontario riguardo all’animale domestico, il Giudice ha il compito di omologare tale accordo. Al contrario, se la separazione è giudiziale e le parti non trovano un’intesa, solitamente il Tribunale non interviene sull’assegnazione dell’animale, poiché solo un accordo tra i coniugi può definire la questione.

In pratica, però, il Giudice potrebbe considerare l’affidamento dell’animale domestico, soprattutto se ci sono figli minori particolarmente legati all'animale. Il Codice Civile stabilisce infatti che la priorità del Giudice, nelle decisioni riguardanti la separazione e il divorzio, è il benessere materiale e morale dei figli minori. Questo principio può includere anche la gestione dell’animale domestico, se si considera l’affetto che il minore nutre per esso.

Questo tema, di forte sensibilità umana, è stato affrontato in diverse sedi giudiziarie. Tra le sentenze più rilevanti, si può citare quella del Tribunale di Foggia, che ha assegnato il cane a uno dei coniugi, riconoscendo all'altro un diritto di visita per alcune ore al giorno. Un'altra importante decisione è quella del Tribunale di Cremona, che ha stabilito un affido condiviso del cane, con divisione al 50% delle spese di mantenimento.

In assenza di una normativa specifica, questi Tribunali hanno applicato le regole previste per i figli minori. In questo contesto complesso, emerge la sentenza innovativa del Tribunale di Sciacca. Con il decreto del 19 febbraio 2019, si è stabilito che, in caso di disaccordo tra i coniugi, il Giudice può assegnare l’animale domestico a chi garantisce le migliori condizioni per il benessere dell’animale, sia in modo esclusivo sia alternato tra i coniugi. Questa decisione prescinde dall’intestazione del microchip e può includere la regolamentazione delle spese per la cura dell’animale, come quelle veterinarie.

Proprietà dell’animale e suo benessere
Il conflitto tra il diritto di proprietà e il benessere dell’animale emerge frequentemente nelle separazioni. Da un lato, il proprietario legittimo potrebbe avere il diritto legale di detenere l’animale ma, dall'altro, il suo interesse principale dovrebbe essere garantirgli una qualità della vita adeguata. Questo significa considerare l’ambiente più adatto per la sua salute fisica ed emotiva, indipendentemente da chi possieda formalmente l’animale.
L’impatto emotivo della separazione sugli animali
Anche gli animali risentono emotivamente della separazione. Sono in grado di percepire lo stress e l'ansia dei loro proprietari e, di conseguenza, possono mostrare comportamenti anomali come tristezza, agitazione o perdita di appetito. Per questo motivo, è fondamentale creare un ambiente sicuro e tranquillo per loro durante questa fase delicata, cercando di minimizzare gli sconvolgimenti nelle loro abitudini.
Durante la separazione, è importante mantenere una routine quotidiana stabile per gli animali domestici. Ciò include assicurare che abbiano cibo, acqua e attività fisica regolari. Gli animali, infatti, traggono sicurezza dalla routine, e qualsiasi cambiamento drastico può aumentare il loro stress. Mantenere il contatto con entrambi i proprietari può essere un'altra soluzione utile per garantire un ambiente familiare e ridurre l’ansia.
È sempre consigliabile rivolgersi a un veterinario o a un esperto di comportamento animale per trovare le soluzioni migliori che possano aiutare a mitigare lo stress e l'ansia. Questi professionisti possono offrire suggerimenti utili per gestire i cambiamenti emotivi e fisici dell’animale durante la separazione.
La custodia condivisa degli animali domestici
Una possibile soluzione in caso di separazione è la custodia condivisa, che prevede la suddivisione delle responsabilità tra i due partner. È fondamentale stabilire un piano ben definito che indichi giorni e orari in cui ciascun partner si prenderà cura dell’animale, permettendogli di mantenere una certa stabilità. Questo accordo deve prevedere anche aspetti come le spese veterinarie, l’alimentazione e qualsiasi altra necessità quotidiana.
Un aspetto da non trascurare è la gestione dell'animale durante i periodi di vacanza, oltre alla suddivisione delle spese veterinarie. È importante stabilire in anticipo chi si occuperà di lui quando uno dei due proprietari sarà impossibilitato e come verranno ripartite le spese per le cure veterinarie. Chiarire questi punti in anticipo può evitare incomprensioni e tensioni future, assicurando che l’animale riceva sempre le cure di cui ha bisogno.
Risolvere le dispute con la mediazione
Quando le dispute riguardanti la custodia degli animali diventano troppo complesse o emotivamente cariche, una soluzione potrebbe essere la mediazione. Questo strumento permette ai partner di dialogare con l’assistenza di un mediatore professionista, cercando di trovare un accordo che sia nel miglior interesse dell’animale. La mediazione consente di risolvere le controversie in modo più rapido e meno stressante rispetto a un lungo contenzioso legale.
Il ruolo del mediatore è quello di facilitare la comunicazione tra le parti e aiutare a trovare soluzioni accettabili per entrambi. Nel caso specifico degli animali, anche l’intervento di esperti comportamentali può essere determinante per capire quale sia l’ambiente migliore per loro.
La separazione può essere un momento difficile, ma agendo nell’interesse dell’animale e garantendo un ambiente stabile, amorevole e sicuro, è possibile ridurre al minimo l’impatto negativo su di lui.

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