I giornali in questi giorni ci segnalano con una certa insistenza che, stando ai sondaggi più recenti, Donald Trump, il repubblicano, sta superando, e peraltro non di poco, Joe Biden, il democratico. Si tratta, invero, di una notizia degna di nota.
E ciò soprattutto se si considera le recenti vicende mediatiche giudiziarie che hanno coinvolto, e direi anche stravolto, la vita di Trump nei mesi scorsi. Addirittura in molti è sorta l’impressione, non del tutto ingiustificata prima facie, che Donald Trump fosse definitivamente tramontato, che fosse destinato a sparire per sempre, magari per usare l’espressione di Gramsci, “come un sasso nell’oceano“.
Se ne ricava invece che, nonostante l’accanimento mediatico e giudiziario, Trump è ancora sulla cresta dell’onda e che sotto questo riguardo Biden risulta ancora meno credibile del suo rivale.
La notizia ci segnala anche, dopo tutto, che nemmeno il popolo americano è poi così entusiasta della guerra che a tutti i costi gli Stati Uniti d’America, sotto l’arcobalenico e vegliardo Joe Biden, vogliono condurre contro la Russia di Putin.
Gli Stati Uniti d’America, l’abbiamo detto, hanno cercato in ogni modo questa guerra: ricorderete quando Biden, anziché percorrere la possibile via diplomatica, sfamava Putin come “macellaio” e come “novello Hitler”.
Ebbene, non è da stupirsi che gli Stati Uniti possano eventualmente, dopo la Russia, passare a una nuova guerra contro la Cina.
Un dato significativo, dunque, questo del sondaggio che dà in testa Trump su Biden.
Un dato che lascia trasparire una diversa immagine dell’America e anche del suo popolo.
E che oltretutto ci aiuta, cosa non da poco, a capire una volta di più come in effetti peggio di Trump potessero esservi solo la Clinton prima e Biden dopo.
Trump, parliamo chiaramente, non rappresenta certo le promesse del socialismo e della società giusta, ma indubbiamente la sua figura appare preferibile, nonostante tutti i suoi limiti, rispetto a quelle in cui meglio si incarna l’imperialismo finanziario di Washington, nel caso specifico Joe Biden. Ed è per questo forse, che gli americani stanno rivelando, dopotutto, di preferire Trump, con tutti i suoi limiti e le sue carenze, anche la sua goffa esibizione che talvolta manifesta.
In ogni caso una notizia interessante, perché ci segnala che gli Stati Uniti forse non sono poi così fieri di sé stessi.
Il popolo americano forse non è così d’accordo con questa guerra e con l’amministrazione di Biden.
Lo ricordiamo una volta di più questa guerra non inizia nel 2022 con l’aggressione di Putin all’Ucraina: inizia molto prima, da quando, agli inizi degli anni 90, l’imperialismo di Washington ha cercato di fare man bassa nei territori post-sovietici ri-occidentalizzandoli, ri-atlantizzandoli ossia rendendoli parte integrante del progetto di Washington.
Adesso con l’Ucraina è come se Washington stesse per arrivare a bussare alla porta di Mosca.
E questa, verosimilmente e comprensibilmente, non lo può accettare .
Ecco le vere ragioni della guerra, di quella guerra che Joe Biden propizia e celebra in ogni modo.
Ricorderete quando la Casa Bianca, qualche mese addietro, stracciò la proposta di pace avanzata dalla Cina.
Con ciò rivelando una volta di più come la guerra sia la priorità di Washington che desidera in ogni guisa far proseguire questa guerra e magari farla sviluppare in direzione di una guerra mondiale.
Ecco perché forse gli americani, dopo tutto, continuano a preferire Trump, nonostante i suoi limiti, nonostante i processi, nonostante l’accanimento mediatico contro di lui.
RadioAttività – Lampi del pensiero quotidiano, con Diego Fusaro
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