Pubblicato il: 25/11/2024
Ebbene, dal prossimo anno saranno applicate le prime sospensioni dei versamenti, a seguito della decorrenza dei 18 mesi di erogazione del contributo contro la povertà. Come si può leggere, infatti, sul sito web ufficiale del Ministero del Lavoro, il beneficio in oggetto:
- la prima volta è erogato ogni mese e per un periodo continuativo non maggiore di 18 mesi, dopo di che il diritto alla prestazione decade;
- può però essere rinnovato, con sospensione di un mese, per altri 12 mesi;
- allo scadere dei periodi di rinnovo, subisce una nuova sospensione di un mese.
Facciamo un breve esempio pratico per capire meglio. Se ad un beneficiario la diciottesima mensilità sarà pagata a luglio 2025, la domanda potrà essere fatta soltanto dal mese di agosto del prossimo anno. Non solo. Siccome tale misura di sostegno decorre dal mese posteriore a quello in cui è stata fatta la domanda, il nuovo versamento si avrà soltanto dal settembre 2025. Per questa via, come è facile comprendere, sarà così rispettata la regola della sospensione di un mese.
Non si tratta di vere e proprie novità o di disposizioni o emendamenti al testo del disegno di legge di Bilancio 2025. La sospensione di un mese era, infatti, già prevista nel provvedimento istitutivo dell'Assegno di inclusione, ossia il decreto n. 48 del 2023, in particolare al suo art. 3. Al contempo, non vi sono aggiornamenti in tema di regole di assegnazione dell'importo o di sua quantificazione.
Rimarchiamo che la citata sospensione di un mese non impedisce comunque il rinnovo, che potrà essere effettuato senza alcun tetto limite, a patto di mantenere nel tempo – come accennato – tutti i requisiti previsti dalle regole in materia.
Ricapitolando, dal 2025 e per la durata dell'anno solare, i primi beneficiari della misura si troveranno ad avere un “buco” nell'erogazione dell'Assegno pari ad un mese, potendo contare quindi su undici mensilità e non dodici. Considerato che la domanda di rinnovo del contributo andrà fatta ogni 12 mesi, il mese di sospensione si ripeterà anche nel 2026, nel 2027 e così via (a meno di modifiche normative al meccanismo della misura).
L’Assegno di inclusione si richiede facendo accesso al sito dell’Inps (www.inps.it) con Spid, Cie o Cns oppure rivolgendosi agli intermediari CAF e patronati. In via generale, per presentare domanda è sempre obbligatorio avere un ISEE in corso di validità.
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