Pubblicato il: 17/11/2024

La recente riforma del Codice della strada, prevista dall’art. 35, comma 3 del nuovo disegno di legge in fase di approvazione, punta a regolare l'uso di veicoli con targhe estere, spesso impiegati per non incorrere nelle elevate spese fiscali e assicurative vigenti a livello nazionale. Si tratta di un espediente particolarmente impiegato nella città di Napoli, dove le polizze Rc auto hanno costi medi superiori rispetto ad altre città italiane.
L’impiego di targhe straniere è possibile sfruttando una lacuna normativa, per la quale alcuni proprietari di veicoli intestano i propri veicoli a società di noleggio straniere, che poi immatricolano l’auto fuori dal territorio italiano e la affittano a chi ne è, in effetti, il vero utilizzatore. In questo modo, gli automobilisti riescono ad ottenere polizze Rc auto meno onerose con assicuratori locali, eludendo le più alte tariffe imposte in Italia.

Con la riforma adottata dal governo Meloni, i veicoli con targa straniera dovranno essere reimmatricolati in Italia dopo un determinato periodo di circolazione nel nostro Paese e dovranno avere un'assicurazione conforme alla normativa italiana. Entro un anno, il governo dovrà chiarire i dettagli, inclusi i tempi massimi per la circolazione dei veicoli con targa e assicurazione estere.
In base all’art. 13 della Direttiva Solvency II e all’art. 1 del codice ass. private, comma 1, lett. fff), la registrazione di un veicolo in uno Stato Ue comporta che il rischio assicurativo sia riferito a quel Paese. Pertanto, la copertura assicurativa può essere erogata esclusivamente da compagnie assicuratrici di quello Stato o che operano in regime di libera prestazione di servizi (Lps).
In aggiunta, l’art. 93 bis del Codice della strada, comma 1, specifica che un veicolo con targa estera, di proprietà di una persona residente in Italia, può circolare per soli tre mesi; al termine di questo periodo, la reimmatricolazione in Italia diventa obbligatoria. Inoltre, terminato tale intervallo di tempo, il proprietario deve stipulare una polizza con una compagnia assicurativa italiana o con una società straniera operante in regime di stabilimento o Lps nel territorio italiano.

La situazione cambia quando il veicolo appartiene a un soggetto estero, ma viene utilizzato in Italia da un cittadino italiano tramite un contratto, ad esempio di comodato o di noleggio: in tal caso, l’art. 93 bis del Codice della strada, comma 2, impone solo la registrazione della targa estera nel Registro veicoli esteri (Reve) entro 30 giorni, anche non consecutivi. Non vi è alcun obbligo di stipulare un'assicurazione e non si fa riferimento all’art. 125 del codice ass. private, che autorizza l’uso della “carta verde” per la circolazione in Italia, ma soltanto per un periodo limitato.
Questo sistema rende più complessa la gestione dei sinistri, poiché le persone danneggiate devono rivolgersi a compagnie estere, con un conseguente rallentamento dei tempi e delle procedure di risarcimento.

Dai dati sui veicoli registrati al Reve, emerge che, su un totale di 53.000 auto e moto con targa estera presenti in Italia, oltre 35.000 si trovano a Napoli, prevalentemente con targhe polacche e bulgare. Secondo il Codacons, che ha analizzato le statistiche dell’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) a livello provinciale, Napoli si colloca al secondo posto tra le città italiane per i costi delle polizze auto, con una media di 595 euro.
L’osservatorio Facile.it/Assicurazione.it evidenzia un costo medio di 1.166 euro annui per l’assicurazione di un’automobile a Napoli, in aumento di 107 euro rispetto al 2023.
Inoltre, un’indagine condotta da Ania (Associazione delle compagnie assicurative) conferma che Napoli detiene il primato per il numero di auto senza assicurazione: su 2,8 milioni di veicoli privi di copertura Rc auto in Italia, circa 1 su 10 si trova in Campania e 1 su 7 a Napoli.


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