Pubblicato il: 17/11/2024

Il Governo di Giorgia Meloni è al lavoro sulla Legge di Bilancio 2025, che dovrà essere approvata dal Parlamento entro il 31 dicembre 2024. Tra le modifiche più attese ci sono quelle sul sistema pensionistico, che dal prossimo anno tornerà a seguire i criteri stabiliti dalla Legge Fornero. Questa legge ha introdotto un sistema pensionistico più rigido, con un'età pensionabile e requisiti contributivi più elevati rispetto alle regole precedenti.
Tuttavia, il Governo ha anche proposto alcune modifiche alle misure per il prepensionamento che, se approvate, consentiranno a una parte della popolazione di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro.
Secondo i dati dell'Istat, l'età media di chi andrà in pensione sarà di circa 64 anni, ma il gruppo più numeroso di pensionati sarà composto da persone nate tra il 1958 e il 1963. In particolare, potrà andare in pensione chi avrà un'età compresa tra 62 e 67 anni, ma ci sarà anche la possibilità di uscire prima, a patto di aver raggiunto i requisiti richiesti.
Le possibili opzioni per il pensionamento nel 2025
I lavoratori nati tra il 1958 e il 1963 avranno diverse possibilità di pensionamento, in base all’età e ai contributi versati. Le principali opzioni previste dalla Manovra 2025 sono le seguenti:
  • Pensione di vecchiaia: sarà possibile accedere alla pensione di vecchiaia a partire dai 67 anni di età, con almeno 20 anni di contributi versati. Tuttavia, chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996 dovrà fare attenzione a un ulteriore requisito: la pensione dovrà essere almeno pari all’importo dell'Assegno Sociale, che nel 2025 sarà di 540 euro al mese. Se i contributi non permettono di raggiungere questa cifra, non sarà possibile accedere alla pensione.
  • Pensione anticipata contributiva: chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996 o ha versato contributi alla Gestione Separata potrà andare in pensione a partire dai 64 anni, con almeno 20 anni di contributi versati. Per poter accedere a questa pensione, l'importo mensile dovrà essere di almeno 3 volte l’Assegno Sociale, ossia circa 1.620 euro. Per le lavoratrici con figli, l’importo richiesto è più basso: 2,8 volte l’Assegno Sociale per chi ha un figlio e 2,6 volte per chi ha due figli.

Le pensioni agevolate nel 2025
Oltre alle opzioni sopra descritte, alcune misure di pensionamento agevolato, già introdotte in passato, potrebbero essere confermate anche nel 2025. Tuttavia, su queste misure ci sono ancora dubbi economici sollevati dai tecnici della Camera dei deputati, che stanno valutando l'impatto finanziario della Legge di Bilancio. I principali punti critici riguardano:
  • Opzione donna: questa misura è destinata alle lavoratrici che hanno almeno 61 anni di età e 35 anni di contributi. Sono previste delle categorie specifiche di beneficiarie: le disoccupate, quelle impiegate in aziende in crisi, e le lavoratrici che svolgono attività di assistenza a familiari disabili (con un’invalidità del 74%). Tuttavia, i tecnici hanno espresso preoccupazioni sulla sostenibilità economica della misura, poiché mancano dati chiari sugli effetti finanziari e sul numero di persone che potrebbero beneficiarne.
  • Quota 103: questa opzione permetterà di andare in pensione a 62 anni con almeno 41 anni di contributi versati. Anche su questa misura ci sono incertezze, soprattutto riguardo ai costi a lungo termine e all’impatto sulle casse previdenziali. La sostenibilità economica di questa misura resta un punto interrogativo.
  • Ape Sociale: l'Ape sociale consente di andare in pensione a 63 anni e 5 mesi, con almeno 30 anni di contributi versati. Anche su questa misura ci sono delle incertezze, poiché i tecnici ritengono incompleta la valutazione della spesa, che potrebbe avere un impatto significativo sui bilanci previdenziali.

Cosa aspettarsi dalla Legge di Bilancio
Anche se molte delle misure descritte sono ancora oggetto di discussione, la Legge di Bilancio 2025 dovrà essere approvata dal Parlamento entro la fine dell’anno. Fino a quel momento, non possiamo avere certezze definitive su chi potrà usufruire di pensionamenti anticipati o delle agevolazioni previste per alcune categorie di lavoratori.
Non appena la legge sarà ufficialmente approvata, saranno forniti dettagli più precisi su chi avrà diritto alle pensioni anticipate, alle pensioni di vecchiaia e alle altre agevolazioni previste per determinate categorie di lavoratori.

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