Pubblicato il: 06/11/2024


L’INPS ha avviato controlli sui nuclei familiari che percepiscono l’assegno di inclusione, con particolare attenzione a coloro che non hanno segnalato eventuali redditi derivanti da nuove attività lavorative o da partecipazione a percorsi di politica attiva per l'impiego.

Questo monitoraggio è stato comunicato tramite il messaggio INPS n. 3624 del 31 ottobre scorso. La finalità è assicurare che i beneficiari dell’assegno di inclusione dichiarino tempestivamente ogni variazione del proprio reddito, così da garantire l’equità e la correttezza nell’erogazione di questa misura di sostegno.

Il diritto all’Assegno d’inclusione (Adi) – si ricorda – è riconosciuto dal D.L. 48/2023 sulla base di specifici requisiti che devono essere posseduti dal nucleo familiare al momento della domanda. Tale misura, in particolare è rivolta alle famiglie che presentano, nel proprio nucleo familiare, almeno un componente che sia:

  • disabile;
  • minore;
  • avente un'età di almeno 60 anni;
  • in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.

Di seguito viene fornito un prospetto sintetico degli obblighi fondamentali connessi alla necessità di comunicazione delle variazioni lavorative.

1. Obbligo di comunicazione di avvio attività lavorativa

  • In caso di avvio di un'attività di lavoro dipendente da parte di uno o più componenti il nucleo familiare nel corso di fruizione dell’Adi si prevede l’obbligo di provvedere alla comunicazione del reddito derivante dall'attività all’INPS entro 30 giorni dalla data di avvio della medesima. La mancata comunicazione entro il predetto termine comporta la sospensione del beneficio fino a un massimo di tre mesi, trascorsi i quali il diritto decade.
  • I redditi da lavoro entro i 3.000 euro lordi annui non influenzano il calcolo del beneficio economico; gli importi eccedenti concorrono al calcolo dal mese successivo

2. Dichiarazione per percorsi di politica attiva del lavoro
  • L’obbligo di comunicazione riguarda anche l’avvio di percorsi di politica attiva del lavoro (con eventuali indennità o benefici). L’INPS ricorda che dal 18 marzo 2024 è disponibile il modello “ADI-Com Esteso” per queste dichiarazioni.
  • Sono esenti dall’obbligo i tirocini di inclusione previsti dai servizi sociali
3. Controlli di verifica
  • L'INPS informa che già dal mese di giugno 2024 sono stati attivati controlli per verificare la mancata presentazione del modello “ADI-Com Esteso”..

4. Sospensione e decadenza del beneficio
  • Come si anticipava, le domande vengono sospese se non vi è comunicazione della variazione occupazionale entro 30 giorni.
  • L'INPS chiarisce che la sospensione non pregiudica il riconoscimento delle mensilità arretrate ma non erogate in attesa della presentazione del modello “ADI-Com Esteso”.
  • Qualora entro tre mesi dall’avvio dell’attività lavorativa o dei percorsi di politica attiva per il lavoro, il componente che abbia avviato l’attività o i percorsi non abbia provveduto alla presentazione del modello “ADI-Com Esteso”, la prestazione, salvo diversa indicazione, viene posta in decadenza.

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