Pubblicato il: 24/10/2024

Il Decreto Legislativo n. 150/2009 già prevedeva i premi di produttività per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, denominati anche premialità di valutazione delle performance, i quali consistono in bonus economici che arrivano in busta paga dopo il ciclo di valutazione della prestazione; in particolare, in base alla valutazione circa il raggiungimento degli obiettivi definiti dal Piano triennale delle performance nelle PP.AA., redatto dalle Amministrazioni ogni 3 anni.
Per questo motivo, nel 2021, il Decreto Brunetta per il reclutamento ha rivisto la normativa relativa al PIAO, garantendo una maggiore qualità e trasparenza dei servizi pubblici.

Il Decreto n. 150/2009 è stato modificato dal Ministro della Pubblica Amministrazione Zangrillo attraverso la Direttiva del 28 novembre 2023 e da successivi atti, i quali hanno riguardato vari aspetti, come il processo valutativo, con l’intento di valorizzare il contributo dato dai dipendenti ai risultati delle organizzazioni a cui appartengono.
Ma vediamo come queste modifiche hanno intaccato il premio di produttività.

Anzitutto è necessario specificare che il suddetto premio spetta ai dipendenti statali (di livello dirigenziale e non) i quali, sulla base dei criteri stabiliti dalla Direttiva 2023, risultano più meritevoli. Viene, poi, specificato che ciascuna P.A. andrà ad aggiungere i propri meccanismi di premialità. Questo significa che l’identificazione dei dipendenti meritevoli nelle Pubbliche Amministrazioni può variare da ufficio ad ufficio, prevedendo anche fattori e criteri diversi da quelli stabiliti dalla Direttiva e dalle specifiche normative e politiche dell’Ente pubblico.
In generale, si può affermare che i criteri sui quali si fonderà la valutazione sono:

  • il raggiungimento degli obiettivi;
  • competenze e abilità in linea con le esigenze dell’Ente;
  • innovazioni e abilità creative che apportino miglioramenti nei processi o nei servizi;
  • formazione continua;
  • cooperazione e lavoro di squadra;
  • responsabilità e dedizione che dimostrino una forte etica del lavoro.
Ma a chi spetterà effettuare la valutazione della performance individuale?  Ebbene, anche in questo settore la Direttiva ha apportato alcune modifiche. Prima di tali modifiche, i funzionari o i dipendenti operativi erano controllati dai dirigenti o dai manager del settore o del dipartimento; i dirigenti di livello inferiore dai loro superiori amministrativi; infine, i dirigenti di alto livello direttamente dai ministri o dai sottosegretari.
Con le modifiche apportate si va ad arricchire questo processo di valutazione, attraverso strumenti innovativi come le valutazioni tra colleghi, denominate performance interviews, che avranno cadenza trimestrale. 
Una volta che si sono stabiliti l’obiettivo da raggiungere e i criteri di valutazione della performance, si può passare al calcolo del premio di produttività, che spetterà sempre al dirigente.

In definitiva, i passi per l’assegnazione di questo premio sono: definizione del Piano triennale delle performance e degli obiettivi da raggiungere; valutazione del raggiungimento degli obiettivi; calcolo dell’ammontare del premio.
Questi premi, a partire dal 2024, saranno regolarmente tassati come redditi da lavoro dipendente nell’IRPEF.

Infine, verranno apportate altre modifiche al settore della P.A., come le promozioni senza concorso. Il 20% dei posti vacanti per le posizioni dirigenziali sarà assegnato ai funzionari più meritevoli, selezionati sulla base di un’adeguata procedura di valutazione della performance; un altro 15% dei posti sarà riservato ai funzionari che decidono di spostarsi da un’amministrazione a un’altra.
Per quanto attiene agli stipendi, verrà garantito un aumento degli stessi pari al 2% annuo per tre anni e, per coloro che hanno stipulato un contratto con la P.A. tra il 2022 e il 2024, sarà garantita una manovra contro l’inflazione pari allo 0,22%.


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