Pubblicato il: 15/09/2024

Il Governo è al lavoro per una riforma in materia edilizia. Alla base vi è la volontà dell’esecutivo di potenziare gli interventi in materia di risparmio energetico, nonché di modificare il sistema delle agevolazioni fiscali per cittadini con redditi più bassi.
La riforma dei bonus casa è stata annunciata dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Picchetto Fratin, il quale, in un’intervista rilasciata al Messaggero in data 9 settembre, ha fornito alcune informazioni circa l’atteso piano di riforma.
Il Ministero, infatti, di concerto con il MEF, ha un duplice obiettivo: da un lato, uniformare le detrazioni e, dall’altro, allargare la platea dei beneficiari dei bonus edilizi, facendovi rientrare anche coloro i quali non hanno usufruito del superbonus.
In particolare, secondo le indiscrezioni raccolte dal Messaggero, i bonus edilizi del 2025 riguarderanno cappotti termici, infissi, pompe di calore e riscaldamento a pavimento.

Secondo il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), le abitazioni incidono per quasi il 44% sui consumi finali di energia. Inoltre, gli edifici residenziali sono responsabili di circa un quarto delle emissioni inquinanti, pari al 26%.
Nella strategia che sarà inclusa nella prossima legge di bilancio, gli incentivi fiscali saranno allineati agli obiettivi del Pniec e conformi alle direttive europee sulle Case Green.
La direttiva europea impone agli Stati membri di ridurre del 16% i consumi energetici entro il 2030, per poi raggiungere il 22% entro il 2035.
In attesa di eventuali modifiche alla direttiva europea sulle Case Green, il governo è intenzionato a introdurre un piano triennale per gli incentivi edilizi, tenendo conto che gli obiettivi imposti dalla direttiva avranno un impatto maggiore nel lungo periodo.
Secondo le stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio, il costo delle detrazioni per l’efficientamento energetico si aggira intorno ai 2 miliardi di euro all'anno. Questa cifra potrebbe essere confermata dal governo, con un possibile incremento nei prossimi anni in vista delle scadenze europee.
Un incentivo che potrebbe subire modifiche riguarda quello sugli infissi. Attualmente, il credito d’imposta per le famiglie varia tra il 50% e il 65%, a seconda che venga richiesto tramite l’Ecobonus o il bonus mobili. Tuttavia, in futuro, l’agevolazione potrebbe essere unificata.

L’attenzione del Governo, quindi, si focalizzerà soprattutto sugli interventi edilizi di efficientamento energetico. Verrà infatti potenziato l’ecobonus, che attualmente prevede aliquote fino al 75% con riferimento agli interventi condominiali e dal 50 al 65% in tutti gli altri casi.
Inoltre, cambieranno anche i criteri per accedere ai bonus edilizi. Infatti, tra le intenzioni dell’esecutivo vi è quella di includere, tra i beneficiari, anche i soggetti con redditi più bassi, i quali non godono delle detrazioni fiscali dall’IRPEF. A tal proposito, il Ministro Picchetto Fratin ha esternato la volontà del Governo di permettere anche ai meno abbienti, privi di fiscalità e che, pertanto, non usufruiscono del credito d’imposta, di effettuare interventi di ristrutturazione delle proprie abitazioni. Secondo le dichiarazioni del Ministro, il bonus edilizio sarà erogato sotto forma di sovvenzione.

Tanto premesso, è probabile che dal 2025 si assisterà a una bipartizione dei bonus casa che, appunto, si divideranno in due diversi strumenti:

  1. detrazioni fiscali per i contribuenti capienti;
  2. contributi a fondo perduto per i contribuenti incapienti, ovvero titolari di redditi bassi.
Tale suddivisione riguarderà anche le aliquote dei bonus edilizi. È possibile, infatti, che la percentuale ordinaria aumenti, con una maggiorazione per le fasce più deboli di contribuenti.

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